“I principi meccanici su cui l’osteopatia si basa sono vecchi quanto l’universo” (Still).
La frase enunciata dal fondatore dell’osteopatia esprime lo spirito che anima chi pratica la filosofia e le tecniche osteopatiche: la finalità non è di fare un passo in avanti rispetto alla medicina tradizionale, troppo concentrata sui rimedi e le soluzioni alle patologie, ma di fare un passo indietro, per chiedersi perché, per capire le cause che preparano o favoriscono l’insorgenza di condizioni disfunzionali.
Facendo un esempio è come se un giorno, mentre guidiamo la nostra macchina, notassimo una spia accendersi, di cui non conosciamo il significato: di fronte a questo inconveniente bisogna ammettere che molto spesso l’atteggiamento della medicina – soprattutto della nostra medicina occidentale dell’era del “tutto e subito” – sarebbe quello di spegnere quella fastidiosa spia che provoca ansia e preoccupazione; l’osteopatia, al contrario, si chiederebbe cosa c’è che non va ed andrebbe a fondo del problema, risolvendolo e scongiurando nuovi episodi.
Basta pensare a quanto facilmente si ricorre a farmaci antinfiammatori, antibiotici e ansiolitici ed a quanti esami diagnostici ed operazioni chirurgiche evitabili vengono eseguiti…
Il nostro organismo è altamente complesso e risulta dal patrimonio genetico che ciascuno di noi ha ricevuto e soprattutto da tutti i condizionamenti ambientali che vengono forniti giornalmente (lavoro, alimentazione, traumi, stress, aspetti caratteriali-emotivi): questo sistema per stare in salute deve mantenere un equilibrio costante, che viene spesso turbato dai diversi fattori elencati precedentemente. L’osteopata, informandosi sulle situazioni che hanno portato il paziente a soffrire ed analizzando manualmente le zone critiche legate al problema, è in grado di essere d’aiuto; egli in realtà non guarisce, ma permette con le sue manovre all’organismo di sfruttare al meglio i propri fenomeni innati di autoregolazione, al fine di trovare il proprio benessere.
L’osteopata moderno è una figura professionale che si pone allo stesso livello del paziente, lo ascolta senza giudizio e cerca, partendo da un ginocchio, una spalla o uno stomaco, di restituire un equilibrio migliore al sistema intero, l’organismo.